Attacchi d’ansia

Che cos’è l’ansia e cosa sono gli attacchi di ansia?

L’ansia di per sé è una normale condizione fisiologica in molti momenti della vita, perché mantiene vigili ed attenti in situazioni percepite come pericolose, è utile per la sopravvivenza e l’incolumità in situazioni difficili, può essere vista come una reazione della psiche e del corpo alla percezione, non sempre reale, che il soggetto ha degli eventi della vita.

A differenza della paura, che spesso dipende da un fattore esterno concreto, l’ansia è legata a un fattore interno ed è quindi più difficilmente controllabile. 

Tuttavia vi sono situazioni in cui la sovrastima del pericolo o la sottostima della capacità di farvi fronte, contribuiscono ad accrescere i sintomi d’ansia,dando vita ad uno stato di perenne minaccia per l’individuo che li sperimenta (attacchi di ansia).

È in questi casi che l’ansia diviene patologica, e le ripercussioni sul soggetto influenzano ogni ambito della vita dal funzionamento sociale e lavorativo alla sfera emotiva e privata, poiché l’individuo non è in grado di controllare e gestire la preoccupazione si trova a vivere in un costante stato di allarme, ogni esperienza, soprattutto se sconosciuta, è fonte di preoccupazione e agitazione, prefigurandosi scenari tormentati rispetto a ciò che accadrà. Un tentativo, questo, di controllare la paura che però risulta inefficace in quanto non fa altro che alimentare ulteriormente lo stato di ansia.

I soggetti arrivano, così a una totale compromissione della vita di relazione e dell’autonomia poiché l’ansia risulta essere particolarmente intensa e prolungata nel tempo.

L’ansia può assumere diverse forme, e le manifestazioni possono coinvolgere diversi piani:

 Quello delle emozioni: con comparsa di tristezza, paura, colpa, ecc.;

Quello del comportamento: rituali, compulsioni alimentari, iperattività, assunzione di sostanze d’abuso, ecc.

  • Quello delle manifestazioni somatiche: con somatizzazioni o malattie psicosomatiche;
  • Quello cognitivo: con rallentamento o accelerazione, ridotta concentrazione, ridotta capacità di performance, ecc..

Spesso ci si affida ai farmaci, anche se il grosso limite delle cure farmacologiche ansiolitiche è quello di sedare l’ansia, ma di non avere effetto sulla percezione di paura, per cui spesso, dopo un miglioramento iniziale, il problema si ripete perché non risolto alla base, è qui che la psicoterapia aiuta a sciogliere i nodi che hanno reso l’ansia una situazione patologica.

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