Approccio costruttivista

L’approccio costruttivista

COS’È L’APPROCCIO COSTRUTTIVISTA IN PSICOLOGIA

In psicologia, per approccio costruttivista, o “costruttivismo”, si intende quella linea di pensiero secondo la quale la mente interpreta la realtà a cui sta rispondendo, piuttosto che registrarla passivamente.
Le teorie del costruttivismo formulano e investigano ipotesi su come la persona crei dei sistemi per interpretare correttamente le esperienze che vive.
In psicologia, l’approccio costruttivista viene applicato alla terapia sistemico relazionale con l’intento di sanare i rapporti fra paziente e ambiente sociale.
Lo psicoterapeuta applica l’approccio costruttivista al trattamento dei pazienti con la convinzione che alcuni dei problemi riscontrati non siano da ritenersi causati da malattie mentali, bensì da modi poco efficienti di elaborarli.
Sfocia nell’approccio della terapia sistemico relazionale, nella quale lo psicoterapeuta prende in considerazione le dinamiche del nucleo in cui vive il paziente.

LA STORIA DELL’APPROCCIO COSTRUTTIVISTA

Il metodo scientifico di Cartesio, secondo cui l’uomo osserva la realtà così com’è, è stato messo in discussione per la prima volta dall’italiano Giambattista Vico agli inizi del XVI secolo.
Secondo Vico, che pronunciò la famosa frase “verum ipsum factum” (“la verità è il fatto stesso”), la realtà che percepiamo è filtrata ed elaborata dalla mente, e quindi non esiste una verità oggettiva.
Nella prima metà del Novecento, lo psicologopsicoterapeuta e pedagogista statunitense George Kelly è stato il primo a formalizzare una teoria del costruttivismo cognitivo: Kelly forniva i suoi servizi di psicoterapia con approccio costruttivista nelle aree rurali del Kansas, basandosi sulla sua teoria della Psicologia dei Costrutti Personali (PCP). Intorno al 1970 sono state gettate le basi per la terapia sistemico relazionale.
La teoria sulla quale si basa attualmente il costruttivismo vuole che ogni azione che compiamo sia preceduta da un’aspettativa (costrutto): le nostre reazioni si basano su quanto ciò che viviamo finisce col discostarsi dalla nostra previsione. La Psicologia dei Costrutti Personali (PCP), elaborata da Kelly, ha lo scopo di conoscere il valore attribuito da ogni persona alle proprie esperienze e i modi in cui facciamo delle previsioni che possiamo utilizzare in esperienze successive. Quando le nostre previsioni si rivelano poco accurate, acquisiamo nuovi dati per poter formulare ipotesi.
Nell’approccio costruttivista non si notano differenze fra osservatore e osservato, dal momento che è l’interazione ad essere studiata, e non l’individuo.
Questo porta allo sviluppo della terapia sistemico relazionale, nella quale lo psicoterapeuta analizza e risolve le dinamiche che si svolgono fra paziente e ambiente sociale.

TERAPIA SISTEMICO RELAZIONALE

La terapia sistemico relazionale, utilizzata in psicologia, si basa sulla convinzione che il comportamento della persona sia legato anche alle dinamiche affettive, familiari, ambientali e sociali in cui è vissuta e vive.
Tutte queste relazioni sono soggette a cambiamenti, e anche un piccolo problema può influenzare le dinamiche del resto del gruppo: non è la persona ad essere “sbagliata”, ma la dinamica di interazione. Lo psicoterapeuta osserva le relazioni fra il paziente e il suo ambiente, e, insieme a lui, risale ai rapporti disfunzionali che hanno causato il problema.
Lo psicoterapeuta, quindi, segue il paziente per tentare di stimolare le risorse dell’ambiente (nucleo familiare, amici) in cui questi vive.

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